domenica 15 maggio 2016

Aree ex Falck. Paolo Vino (GS) Renzo Piano venga in Consiglio Comunale e ci aiuti a scegliere il miglior futuro per Sesto.


 
COMUNICATO STAMPA

 

Aree ex Falck. Renzo Piano venga in Consiglio Comunale e ci aiuti a scegliere il miglior futuro per Sesto.
 

La Lista Civica dei Giovani Sestesi chiederà ufficialmente, già domani, al Presidente del Consiglio Comunale di invitare Renzo Piano a raccontare in Consiglio le ragioni del suo abbandono.

Chiederemo inoltre a tutte le forze politiche e sociali della città di sostenere la nostra proposta.

C'è in atto nelle forze politiche che governano Sesto un tentativo di archiviare l'abbandono di Renzo Piano dal progetto delle aree Falck come una cosa irrilevante per la città.

L'architetto Piano ha elaborato un progetto di recupero delle aree ex Falck di altissimo valore che ha ricevuto il plauso dell'ex presidente della Repubblica Napolitano a cui quel progetto è stato presentato durante la sua visita alle aree ex Falck. Con il progetto di Renzo Piano Sesto si è candidata all'UNESCO per la tutela del suo patrimonio industriale. 

Il Consiglio Comunale che è l'unico titolare delle scelte urbanistiche della città ha diritto di conoscere quali sono le ragioni per cui l'estensore del progetto ritenga che lo si stia snaturando.

Se Sindaco e maggioranza si opporranno, allora sarà chiaro che vogliono mettere il bavaglio a un dibattito così importante e che hanno paura del confronto perchè temono che Piano possa dimostrare che il suo progetto, con l'arrivo dei sauditi, è finito nel cestino.

I Giovani Sestesi non vogliono perdere il contributo e il genio di Renzo Piano a cui Sesto deve tantissimo. A lui chiediamo un ennesimo atto d'amore verso la nostra città: venga in Consiglio e ci aiuti a scegliere il miglior futuro per la comunità sestese.

 

Paolo Vino
Segretario Politico
Lista Civica Giovani Sestesi

"L'area di sesto era una grande occasione."


COMUNICATO STAMPA


"L'area di sesto era una grande occasione."

Così si congeda amareggiato Renzo Piano,  Architetto internazionale e senatore a vita. Nelle  sue poche parole, descrive e racconta una Sesto San Giovanni con lo sguardo attento di chi ne coglie le potenzialità,  garantendone un progetto che non la denaturi ma che proprio a partire da ciò che questa città ha storicamente rappresentato, la valorizzi.

Così in un intervista al Corriere della Sera descrive Sesto San Giovanni:"  è stata la città della modernità sociale, il grande Distretto del lavoro, la capitale di un’emancipazione che ha fatto la stroria del movimento operario…. e  poi mi affascinava l’idea di sperimentare su relitti delle fabbriche dismesse una rinascita urbana e poi ancora in quel disegno c’erano dentro tutti i valori che da anni accompagnano i miei progetti: il verde, la scuola modello, l’ospedale a misura di malato, il parco urbano…Istruzione e sanità parlano un linguaggio comune, sono luoghi di cultura, di cura e di umanità e il rammendo è la ricucitura, la restituzione alla comunità di un posto altrimenti abbandonato"

Da queste parole si evince che siamo passati da un progetto di aggregazione ad uno di disgregazione. Si sta proponendo infatti  un modello di città insostenibile, che vede i cittadini come consumatori  che, anziché vivere la città,  la svuotano e la desertificano per trascorre la maggior parte del loro tempo in un distretto commerciale. 

Lascia sgomenti osservare che anziché promuovere la socializzazione e la comunicazione, ci stiamo a poco a poco avviando ad una sterile e silenziosa emarginazione sociale. 

Ci stiamo sempre più avvicinando all'idea di una città invisibile, conforme a un modello di consumismo proprio in un periodo storico in cui consumare non è per tutti possibile. Il paradosso è che anziché pensare ad una città sociale si sposi l'idea di una città destrutturata 

Ora, mi domando, è questa la città che vogliamo? 

Sesto San Giovanni ha sempre rappresentato accoglienza, integrazione, comunicazione, distinguendosi come forza/lavoro.

 Nel suo progetto Renzo Piano ne voleva restituire la sua immagine attraverso la valorizzazione di questi aspetti che fanno di questa città in suoi punti di forza e di orgoglio. 

Avevamo la possibilità e il pregio di far nostro un progetto straordinario pensato e creato per noi da un architetto prestigioso, ma per usare le sue parole " era una grande occasione".

 

Paolo Vino

Segretario Politico
Lista Civica Giovani Sestesi

venerdì 6 maggio 2016

Bilancio: basta chiacchiere!


 
COMUNICATO STAMPA

 

E' passata una settimana dopo i quattro giorni di consiglio comunale sul Bilancio ed è tempo di "tirare le Somme" e lo facciamo prendendo spunto dalle parole del "compagno " Romaniello, dal "pentastellato" Cremonesi e dal nostro Sindaco Monica Chittò. 

Per fare chiarezza è bene partire dalla sintesi del nostro intervento, un intervento, a differenza di quanto sostenuto da Romaniello, di grande rilevanza.

Romaniello ha ritenuto che tutti gli interventi fatti fossero poveri di contenuti e fuori tema. A smentire le sue parole ci ha pensato il consigliere  Cremonesi, che nel suo breve intervento, ha riconosciuto, nella dichiarazione di voto dei Giovani Sestesi, sicuramente tutte le proteste sottoposte in consiglio ma anche tutte le proposte che abbiamo fatto. 

Occorre sottolineare che il Bilancio è la massima espressione di un'amministrazione, purtroppo, ancora una volta,  ci siamo ritrovati a dover  ricordare che non vi sia traccia di una progettualità.

Sembra invece  che l'unica  ad avere le idee sia l'assessore Innocenti che promuove e auspica l'idea di  una città "Sociale" . Ma parlare di città "sociale" non basta. Partendo dal concetto che anche noi condividiamo e vogliamo una città "sociale", riteniamo fondamentale, che tale idea sia sostenuta, avvalorata e supportata dalla necessità di avere anche una città sicura, produttiva, vivibile, pulita, funzionale,  e attrattiva. 

Questo significa città "sociale", è  forse chiedere troppo? 

Bisogna riconoscere e qui ci rivolgiamo al nostro Sindaco Chittò, che almeno la precedente amministrazione ha provato a portare imprese come SKY o Banca Intesa nella nostra città, mentre questa amministrazione non riesce ad andare oltre l'ennesimo centro commerciale sotto il T5. Anzi no. C'è un'altra tematica su cui dovremmo soffermare la nostra attenzione: il caso STADIO. In merito a questo il Sindaco ha dichiarato: "Non è che noi lo Stadio non l'abbiamo voluto, non ci è stato mai proposto......lo stesso operatore....ha detto che il Presidente non è interessato." 

Però c'è un peró. Nelle proposte della Bizzi & Partners abbiamo preso visione del "POLO SPORTIVO Sport complex",   allora ci chiediamo: chi non è sincero con la città, il Sindaco Chittò o il Dott. Bizzi? 

Quel che è certo è che noi della Lista Civica Giovani Sestesi la trasformazione della nostra città l'abbiamo ben chiara. Abbiamo una risorsa inestimabile: le ex aree Falck ormai ferme da troppo tempo.  Noi vogliamo che i lavori partano velocemente e che si realizzi presto il progetto di Renzo Piano. Se questo si concretizzerà, sarà urgente lavorare sulla città costruita al fine di integrarla con quella futura  altrimenti ci troveremo davvero ad avere, da un lato una DUBAI e dall'altro una BIDONVILLE.

 

Paolo Vino
Segretario Politico
Lista Civica Giovani Sestesi