giovedì 24 settembre 2015

comunicato stampa


 
COMUNICATO STAMPA

 

Leggo su quotidiani nazionali e vari giornali online che, da una parte il Milan sta valutando dove installare il nuovo stadio e  dall’altra c’è la proposta fatta alla società dal comune di Milano.  Poi ci siamo noi della Lista Civica Giovani Sestesi di Sesto San Giovanni, convinti e certi che l’idea di portare lo stadio nella nostra città  insieme a Città della Salute e della Ricerca, potrà essere un elemento trainate per far partire le aree ex industriale e per ridare vigore la città costruita. Appena si parla di stadio molti pensano alla versione San Siro. NO.

Bisogna pensare allo Juventus Stadium, uno “Stadio Urbano”, che vive e lavora sette giorni su sette, perfettamente integrato con la città che porterà turismo, sport, intrattenimento, prestigio e tanto lavoro.

A noi che siamo della città costruita, non serve un altro centro commerciale sulle ex Falck, a noi serve il bello,  il nuovo,  l’eccellenza e il lavoro che permetta di far ripartire l’economia su tutta Sesto San Giovanni. Il problema non è di chi decide cosa fare (parodia del potere), il problema è che un altro scatolone commerciale proprio non ci può stare!

Noi vogliamo e dobbiamo riappropriarci della nostra città, delle piazze, delle via. Vogliamo trovare una nuova identità e non continuare a vivere sul ricordo dei fasti del passato.

Noi vogliamo una città economicamente produttiva, una città che vive, che pulsa, una città sulla bocca di tutti una città che diventi esempio per tutto il paese Italia. Invitiamo tutti i sostenitori, i cavalcatori fortuiti della nostra onda “Stadio nelle ex Falck” che tentano di accaparrarsi l’idea a firmare la nostra petizione per portare lo stadio a Sesto San Giovanni.

Invitiamo quelli che sono contrari, che sono scettici o che vorrebbero capire meglio a venirci a trovare ai nostri gazebo della Lista Civica Giovani Sestesi, saremo ben lieti di far conoscere il nostro progetto, siamo pronti a confrontarci, ad ascoltare e a migliorare l’ipotesi di un nuovo modello di città .

Ma per favore, diamo una possibilità al futuro. 

 

Paolo Vino

Segretario Politico

Lista Civica Giovani Sestesi

mercoledì 2 settembre 2015

Corriere di Sesto: Stadio del Milan e Albero della Vita, chi ha paura di rilanciare le aree Falck?




Stadio del Milan e Albero della Vita, chi ha paura di rilanciare le aree Falck?

· redazione online · in Politica. ·



falckstadioIn un agosto abbastanza tranquillo per Sesto San Giovanni, coi consueti disagi dovuti a zozzoni, pessimo servizio di pulizia, vandalismi (è toccato alla casa dell’acqua) e problemi irrisolti, nel dibattito politico ha tenuto banco l’idea di ospitare lo stadio del Milan nelle aree Falck, cui è seguita quella di piazzarci anche l’albero della vita attualmente in Expo.

Entrambe le ipotesi sono suggestive e se la politica sestese – come quella italiana, del resto – non fosse fatta da tifosi anziché da governanti, le commissioni consiliari sarebbero già al lavoro per cercare di portare a casa il risultato: due elementi che aggiunti alla città della salute permetterebbero di rilanciare per davvero le aree ex Falck facendo fare alla città di fare un salto culturale-turistico non indifferente.

Ma la politica sestese è troppo abituata a guardarsi l’ombelico per capire cosa serva realmente a Sesto: il Pd guarda a destra, sinistra, centro, in alto e in basso nella speranza di puntellare il consenso in discesa libera, tirato da una parte da quelli che vicini al sindaco, suggeriscono il vecchio e collaudato schema comunista (Pd+Prc+Sel+ varie ed eventuali). In mancanza di un’opposizione realmente forte, permette comunque di vincere, stancamente e sempre più di misura. E poi di fare accordi con Cielle e il centrodestra, come accaduto per la città della salute, un appalto appetitoso per tutti, dalle coop alle imprese private, senza farlo sapere troppo in giro.

I renziani, invece, spingono per allargare la coalizione con dentro Verso Sesto e soprattutto i Giovani Sestesi (i quali ad onor del vero sono stati i primi ad insistere per lo stadio sulle aree Falck), per una vittoria più larga che permetterebbe di gestire con più forza il cambiamento, mettere la minoranza interna e la sinistra nelle condizioni di non nuocere (a furia di no e di difesa del pubblico senza se, senza ma e senza progetti si è visto che fine hanno fatto le piscine, le farmacie, ed ora anche il centro diurno disabili). In questo senso potrebbero anche esporsi per stadio e albero della vita, se non fosse che poi l’opposizione attuale rivendicherebbe tutti i meriti (l’idea dell’albero è di Di Stefano di Forza Italia), rischiando così di far perdere al Pd i voti di sinistra senza la certezza di recuperare quelli persi per strada negli ultimi anni di governicchio, o mai conquistati al centro destra.

Le opposizioni non sono certo compatte: i grillini vanno per la loro strada, Sesto nel cuore (attualmente il candidato più temibile) non parla coi resti di Forza Italia, che a sua volta gioca una partita tutta sua, potendo eventualmente contare su agganci in Regione per rientrare dalla finestra nella partita aree Falck, indipendentemente da stadio e albero.

In sostanza, la politica sestese è prigioniera del suo pantano: per cui albero della vita, stadio del Milan o qualsiasi altra cosa si proponga (perché no il padiglione zero sotto il T3?), non saranno certo i sestesi a deciderlo. Men che meno i politici locali. Ma logiche più grandi e complesse, sulle quali la città rischia, nel bene  e nel male, di essere spettatore passivo. Un vero peccato, perché una sestesità forte e matura, non il fantasma del glorioso passato, potrebbero far bene non solo a Sesto, ma a tutta Milano.